Perchè leggere un libro è come viaggiare, solo più economico e ti porta ovunque tu voglia...o dove voglia il libro. Blog di Chiara.
Ebbene sì, questo blog ha la funzione di una papera di gomma (parafrasando Arthur Weasley)
sabato 20 luglio 2013
Riflessioni su Addio, Miss Julie Logan di James Matthew Barrie
Grazie alla casa editrice Mattioli 1885, adesso possiamo leggere un racconto (lungo) o romanzo (breve) di Barrie, l'ultimo da lui scritto. L'ho letto qualche settimana fa e ho deciso di condividere con voi le mie riflessioni.
La trama del libro è la seguente:
Il parroco Adam, su richiesta di alcuni turisti inglesi, sta tenendo un diario nella valle scozzese dove per la prima volta deve passare l'inverno. Gli inglesi vorrebbero che tenesse un resoconto di eventuali visite da parte dei Forestieri, strani esseri che si dice siano stati avvistati durante l'inverno. Il reverendo è scettico, ma intraprende il suo racconto, che procede principalmente con la vita normale di tutti i giorni. Finché un giorno...
Questo racconto non scorre moltissimo, e ci sono molti discorsi in cui non ho capito chi o di cosa si stesse parlando. In fondo al libro è scritto che il racconto contiene molte parole e modi di dire scozzesi, tradotti a volte in italiano con termini desueti. Non è tanto questo che mi ha lasciato perplessa, è proprio la costruzione della frase che a volte mi ha spiazzato. Sono comunque contenta di averlo letto perché ho già letto diversi libri di Barrie. Normalmente mi piace molto il suo stile scorrevole, fantasioso, ironico e autobiografico. Si trova tutto anche qua, ma ripeto, tranne la scorrevolezza. Ma se si riesce a tralasciare che alcune frasi non si capiscono, è carino il lato horror e nonsense del libro. Detto questo, non mi sento di dire che la storia in sé mi sia piaciuta molto. Eppure mi rimane il dubbio che sia la traduzione...boh!
Il libro dà però spunti per una riflessione e un'analisi del testo molto intrigante.
La terribile verità su Miss Julie Logan è che sia cattolica ("papist" nell'originale, più dispregiativo)! Per me ha poco senso, ma per l'epoca la cosa evidentemente era spassosa, perché il libriccino all'epoca fu molto letto. La zona in cui è stato scritto il racconto era stata a favore di un'altra confessione cristiana, ma arrivare a fare quello che fa il parroco è pazzesco. In effetti, proprio questo fa ridere: la lascia cadere in acqua perché cattolica. Il che ci fa riflettere...era una Forestiera, uno spirito, o una persona vera? Credo che dal libro si evinca che questi Forestieri siano persone defunte, ma che d'inverno diventino in qualche modo reali, tornino a popolare la vallata, tanto da interagire con gli abitanti del villaggio, e, come alla fine vediamo, spostare addirittura oggetti come cestini da pranzo, cosa che ci fa capire che veramente la Forestiera potesse mangiare, baciare, forse annegare?
Annegare no, il libro non sfiora neppure questa ipotesi. Se fosse stato scritto ai giorni nostri, si sarebbe sicuramente scoperto che la Forestiera era semplicemente una straniera e non un fantasma, morta a seguito del gesto del parroco (fa più horror e colpo di scena). Ma no, nel libro si capisce che non è un'ipotesi presa in considerazione.
Il dubbio che ci insinua è piuttosto: il prete è impazzito e aveva delle allucinazioni, o questi Forestieri esistono davvero?
Ma torniamo a Julie Logan. Quello che sappiamo è che non tutti riuscivano a vederla. Sarebbe potuta davvero rimanere col parroco? Per potergli rimanere accanto per sempre sarebbe tornata viva lei o sarebbe magari morto lui per rimanerle accanto? Probabile la seconda. L'ultima allucinazione che ha Yastreen è infatti vedere lei che gli sfiora la gola e gli fa fuoriuscire un sangue immaginario.
Cercando un pò sul web ho trovato questo interessantissimo articolo (in inglese): Ghostly Endings: The Evolution of J. M. Barrie's Farewell Miss Julie Logan, di Andrew Nash ((1) pubblicato il 1/2004 in Studies in Scottish Literature, rivista cartacea e digitale dell'University of North Carolina).
La cosa che colpisce di questo articolo è che nella versione comparsa sul Times Adam Yastreen NON trova nessun cestino, mentre nella versione finale TROVA il cestino (p.14 dell'articolo)! L'articolo finisce con una frase che traduco così "Dopotutto, come la storia ci ha mostrato, non lasciar correre l'immaginazione, significa finire col perdere la testa". Cioè non avere immaginazione fa perdere la testa. E questa frase è carina, perché sussiste l'equazione Barrie = immaginazione, sicuramente vera.
Se prendiamo per buona la frase dell'articolo sopra citato, mi piace fare una deduzione azzardata. Adam non accetta la realtà dei fatti: i forestieri esistono, e non è credere in questo che ti rende pazzo, ma non crederci.
Intrigante, mi piace.
(1) Nash, Andrew (2004) "Ghostly Endings: The Evolution of J. M. Barrie's Farewell Miss Julie Logan," Studies in Scottish Literature: Vol. 33: Iss. 1. Available at: http://scholarcommons.sc.edu/ssl/vol33/iss1/12
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